Muscle Movies #3 - Le fatiche di Ercole (1958)

Steve Reeves alla fine degli anni '40,
al culmine della sua forma,
in una delle sue tipiche pose.
Il film che presento in questa puntata è il primo vero peplum della storia, nell'accezione, parziale e "di parte", che vede il genere come quello in cui il protagonista è un uomo forte ed estremamente muscoloso. Di certo il regista Pietro Francisci non avrebbe immaginato di inaugurare, con la sua pellicola, un filone che, a quanto pare, conta circa 200 titoli (non tutti memorabili).
Narra la leggenda che Francisci, interessato a girare un film su Ercole, venne a conoscenza di Steve Reeves quasi per caso, grazie ad un consiglio di sua figlia, che lo aveva visto recitare una parte secondaria nel musical Athena.
Francisci prese in mano una foto dell'attore americano e la studiò a lungo, perché secondo lui mancava ancora qualcosa per farlo diventare un vero Ercole. Di certo non erano i muscoli a fargli difetto: anche se si era ritirato dalle competizioni, dopo la vittoria del 1950 alla prima edizione ufficiale del Mr. Universe a Londra, Steve Reeves continuava a mantenersi in splendida forma. Francisci allora prese una penna in mano e disegnò sul volto del campione americano una finta barba... ed ecco che aveva trovato ciò che mancava al campione americano per interpretare il semidio greco.

Il film "Le fatiche di Ercole", basato a grandi linee sulla storia di Giasone e gli Argonauti, ottenne un grande successo sia in Europa che negli Stati Uniti. Il produttore americano Joseph E. Levine acquistò i diritti del film dalla casa cinematografica italiana Lux per 120'000 dollari e convinse la Warner Brothers a spenderne altrettanti in pubblicità. Con un'abile operazione pubblicitaria, il film uscì contemporaneamente in 600 sale sul territorio americano (di cui 175 nell'area di New York), diventando in breve tempo un successo di botteghino con ben 18 milioni di dollari di incasso.
Il ruolo di Ercole sarebbe stato interpretato, negli anni successivi, da campioni di grande rilievo - e ben più massicci di Steve Reeves - come Reg Park (1961), Arnold Schwarzenegger (1970), Lou Ferrigno (1982) e Dwayne Johnson (2014), solo per citarne alcuni. Ma per molti appassionati, il fisico elegante ed equilibrato di Steve Reeves non è mai stato eguagliato.


Una delle locandine del film, con i ritratti
di Ercole (Steve Reeves)
e Iole (Sylva Koscina)
Le fatiche di Ercole (1958)

Regia: Pietro Francisci

Soggetto: liberamente tratto da Pietro Francisci da "Le Argonautiche" di Apollonio Rodio (III secolo a.C.) 

Sceneggiatura: Pietro Francisci, Ennio De Concini, Gaio Fratini

Paese: Italia, Spagna

Durata: 99 minuti


Ercole (Steve Reeves) si deve recare a Iolco, perché si è offerto per insegnare l'arte delle armi al principe Ifito (Mimmo Palmara), figlio del re Pelia (Ivo Garrani). Sulla strada per la città incontra la giovane e bella principessa Iole (Sylva Koscina), che tenta invano di domare i cavalli impazziti che trainano la sua biga. Iole sta andando incontro a morte sicura, ma Ercole sradica un albero e lo usa per sbarrare la strada ai cavalli, dopodiché riesce a calmarli, mentre Iole sviene.
Sylva Koscina e Steve Reeves
Risvegliatasi, Iole racconta a Ercole la storia di suo zio Esone, che venne ucciso la notte in cui sparì il vello d'oro, oltre al principe Giasone e al capo della scorta Chirone. In molti pensano che il mandante dell'omicidio sia Pelia, che grazie alla morte del fratello, aveva potuto conquistare il trono. Pelia ha molti nemici, ed è per questo che vuole che Ifito impari ad usare le armi per difendersi.
Ma l'inizio di Ercole come insegnante di Ifito non è dei migliori. Sconfitto nel tiro con l'arco dall'esile Ulisse, ed in una prova di lancio del disco dallo stesso Ercole, Ifito rinuncia a prendere lezioni e torna di corsa a palazzo.
Ritornato a Iolco insieme a Iole, di cui si è innamorato, Ercole assiste ad una scena straziante: alcuni ragazzi, avventuratisi fuori dalla città, sono stati uccisi dal leone Nemeo, e sono stati posti a terra, ricoperti da un semplice lenzuolo. Ercole decide dunque sul momento di andare ad uccidere la belva, seguito da Ifito, al quale in effetti ordina di tornare indietro, senza però essere ascoltato. Ercole alla fine riesce ad uccidere il leone (in effetti, è la prima delle sue dodici leggendarie fatiche), ma Ifito perisce.  
Ercole (Steve Reeves) esulta dopo essere stato ascoltato    
dal padre Zeus, al quale ha chiesto
di tornare ad essere mortale.
Tornato alla corte di Pelia, Ercole viene insultato da Iole, che lo incolpa di non capire gli uomini, in quanto immortale, e viene condannato dal re ad uccidere il toro Cretese per riscattarsi. Ercole si rivolge allora alla sibilla, chiedendole di fargli perdere l'immortalità, in modo da poter amare come gli uomini. (Nota: Questa scena verrà ripetuta in maniera quasi identica, seppure con le dovute differenze di stile e di fotografia, in "Ercole al centro della Terra" di Mario Bava).
Una volta ucciso il toro - in effetti con molta fatica - Ercole incontra Chirone morente e Giasone, e decide così di partire insieme a Giasone alla ricerca del vello d'oro.

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