Muscle Movies #4 - La rivolta delle gladiatrici (1974)

Negli anni '70, i film del genere peplum erano praticamente inesistenti: l'ultimo titolo appartenente al filone, fino a quel momento, era stato il B-movie "Ercole a New York" (1969), con un giovanissimo Arnold Schwarzenegger. Investire su una produzione di questo genere era un azzardo, ma l'idea del produttore americano Roger Corman era davvero originale e mai tentata fino a quel momento: creare un peplum in cui i protagonisti non fossero gli uomini muscolosi, ma le donne, anche se in effetti un uomo muscoloso ci sarà comunque: il culturista e attore Pietro Torrisi, due volte Mr. Italia (1963 e 1965). Qui Torrisi interpreta un gladiatore, e si presenta in un'ottima forma.
Oltre alle due attrici principali, le bellissime Pam Grier e Margaret Markov, il produttore impose che il regista dovesse essere il giovane Steve Carver, al suo esordio con un lungometraggio. Gli venne affiancato il più esperto Aristide Massaccesi, in arte Joe D'Amato, sia come direttore della fotografia, che come aiuto regista. Massaccesi non conosceva bene l'inglese in quel periodo, quindi si occupò di girare le scene d'azione e i combattimenti nell'arena, mentre le scene con i dialoghi furono girate dal regista americano. Il montaggio è stato affidato a Joe Dante, che più avanti sarebbe diventato un regista di successo, firmando pellicole divenute celebri, come "Piraña" (1978), "Explorers" (1985), "Gremlins" (1984) e "Gremlins 2" (1990).

Una delle locandine,
che ritrae una scena di combattimento nell'arena 
effettivamente presente nel film.
La rivolta delle gladiatrici (1974)

Regia: Steve Carver, Joe D'Amato (non accreditato nella versione USA, compare con lo pseudonimo Michael Wotruba nella versione italiana)

Soggetto e sceneggiatura: John William Corrington, Joyce Hooper Corrington

Paese: Italia, USA

Durata: 90 minuti

Mentre la sacerdotessa britannica Bodicia sta eseguendo un rito, un gruppo di soldati romani a cavallo irrompe tra gli abitanti del villaggio e li uccide, nonostante siano tutti inermi. Ma Bodicia è troppo bella per essere uccisa, così viene salvata per essere venduta come schiava. La stessa sorte capita alla ballerina nubiana Mamawi e a Deidre, una ragazza irlandese dai capelli rossi che non spreca mai un'occasione per bere del vino. Affiancate dalla cittadina romana Livia, caduta in disgrazia per colpa del padre Scipio, le quattro donne vengono vendute al mercato come schiave.
Bodicia (Margaret Markov), Mamawi (Pam Gier), 
Livia (Marie Lousie Zetha) e Deidre (Lucretia Love), 
con ancora indosso gli abiti con cui sono state catturate, 
fanno il loro ingresso nella casa di Timarcus.
L'effeminato Priscium, capitato per caso al mercato, le compra tutte e quattro, convinto che il suo amico Timarcus, che organizza spettacoli di gladiatori nell'arena, le potrà usare per servire cibo e vino agli spettatori. Il pubblico però è stanco dei soliti combattimenti, e a nulla serve proporre un nuovo tipo di scontro a tre uomini, in cui due perderanno la vita per mano dell'imbattibile Septimus.
A seguito di una rissa che coinvolge tutte le donne della casa dei gladiatori, in cui sono appena arrivate le quattro schiave, Timarcus decide di organizzare combattimenti tra donne. Ma se il primo duello tra la statuaria Bodicia e la piccola Deidre, incapace di reggere la spada, scatena l'ilarità del pubblico e viene vista come una semplice farsa, le ragazze capiscono subito che, molto presto, qualcuna di loro potrebbe perdere la vita, solo per assecondare la voglia di sangue del pubblico e del loro padrone Timarcus.

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