Body-Building Photography #40 - William Lang Murray, “Mr. Olympia” ante-litteram (1901)


Da sinistra verso destra:
William Lang Murray, 
Eugen Sandow,
R. Cooper e A.C. Smythe,

posano davanti alle tre statuette
in oro, argento e bronzo raffiguranti Sandow.
Tra i contributi fondamentali che Eugen Sandow diede al neonato movimento del body-building ci fu la rivista Sandow’s Magazine Of Physical Culture, che venne pubblicata per 14 anni e fu lo strumento fondamentale con cui Sandow riuscì a divulgare le sue idee al grande pubblico.
Già nel primo numero della rivista del giugno del 1898, veniva indetto un concorso per decretare il miglior body-builder di Gran Bretagna e Irlanda. A onore del vero, non si trattava della prima gara di body-building della storia, perché già a partire dal 1892 Edmond Desbonnet aveva organizzato alcune gare in Francia. È invece del 1903, negli Stati Uniti, la prima competizione in cui viene inserita una categoria femminile.
Quella di Sandow però era la prima competizione così ambiziosa, e non fu un caso che venne chiamata The Great Competition: nelle intenzioni di Sandow avrebbe dovuto essere un evento ripetuto su base annua, e per un certo periodo il campione prussiano pensò addirittura di tenerne una versione in Australia. Nessuna di queste idee ebbe un seguito, in quanto la Great Competition fu un evento che non venne mai più ripetuto, nonostante l’enorme successo di pubblico.
Alla gara poteva partecipare chiunque, spedendo una sua foto e sei tagliandi che si trovavano nella rivista. Vennero spedite alla redazione più di 1.000 foto in sei mesi, che servirono per selezionare 656 atleti che avevano diritto a partecipare alla seconda fase di selezione, costituita da 12 gare regionali (di cui 5 in Inghilterra, 4 in Scozia, 2 in Irlanda e 1 nel Galles), da cui vennero scelti un totale di 60 finalisti.
La finale si tenne il 14 settembre 1901 alla Royal Albert Hall di Londra, davanti ad un pubblico di 15.000 persone: molte persone dovettero rinunciare a vedere l’evento perché la sala ormai era completamente piena. Per l’occasione, i giudici erano tre: oltre ad Eugen Sandow, che era stato anche un giudice in tutte le dodici gare regionali, c’erano anche lo scultore Sir Charles Lawes e lo scrittore Sir Artur Conan Doyle, noto per le storie di Sherlock Holmes, e grande appassionato di sport.
I criteri di giudizio erano diversi da quelli delle gare di body-building attuali perché, oltre ai criteri di giudizio moderni, come lo sviluppo generale e la simmetria, venivano valutati anche “la condizione ed il tono dei tessuti, la salute generale e la condizione della pelle”.
Il vincitore fu William Lang Murray di Nottingham, che aggiudicò una statuetta raffigurante Sandow in oro, del valore di 500 sterline. Il secondo classificato fu R. Cooper di Birmingham, mentre il terzo classificato fu A. C. Smythe del Middlesex: entrambi vinsero la stessa statuetta del primo classificato, ma in argento e in bronzo, rispettivamente del valore di 60 e 20 sterline.
Pur avendo vinto la più prestigiosa gara di body-building del suo tempo, William Lang Murray (1873-1949) non ebbe lo stesso successo di Sandow o altri campioni dell’epoca. Egli fu poco abile nel promuovere sé stesso, continuando a presentarsi come un atleta completo invece che un culturista, in un periodo in cui i pochi body-builder sulla scena potevano fare una discreta fortuna vendendo manuali sui loro metodi di allenamento originali (o spacciati per tali), oppure prestandosi come modelli per la pubblicità dei più svariati prodotti: lo stesso Sandow associò la sua immagine a marche di cacao, di sigari e perfino al Plasmon, che al tempo non era una marca di biscotti, ma di proteine del siero del latte in polvere.
Murray invece si guadagnò da vivere come artista nelle music hall della Gran Bretagna, posando ed effettuando prove di forza, fino a quando si ritirò dalle scene, poco prima dei quarant’anni, per intraprendere la carriera di manager di artisti emergenti.

Un piccolo post-scriptum, anzi due, sulla statuetta che vinsero i primi tre classificati della Great Competition: il trofeo, basato su una scultura di Frederick William Pomeroy del 1891, raffigurava il grande Sandow con un bilanciere a sfere nella mano destra, tenuto obliquamente rispetto al terreno. La stessa statuetta è stata rimodellata con qualche muscolo in più, ben 76 anni dopo, ed è stata donata a Frank Zane, in occasione della sua vittoria al Mr. Olympia. Da allora rappresenta il premio più ambito nel mondo del body-building agonistico.
Il valore della trofeo, al giorno d’oggi, è simbolico, mentre è più concreto l’assegno che viene donato al vincitore. Nel 1901, invece, il valore del premio era costituito dalla statuetta stessa, che nella sua versione d’oro valeva 500 sterline: un’autentica fortuna per l’epoca. Diversi anni dopo, però, si scoprì che la statuetta era solo placcata in oro e dunque valeva molto meno di quanto dichiarato, furbescamente, dal grande Sandow.

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