Body-Building Photography #31 - Valentina Chepiga (Ms. Olympia 2000)


La body-builder ucraina Valentina Chepiga ripresa in una posa di dorsali
("lat spread") nel backstage del Ms. Olympia 2000
 

Nel 1999, la carenza di sponsor e di pubblico ha costretto la IFBB a ridurre i premi in denaro del Ms. Olympia e a trasferire la gara da Santa Monica, California alla cittadina di Secaucus, New Jersey.
A partire dal 2000, il Ms. Olympia non può più venire disputato come una gara a sé stante, ma viene inglobato in un week-end a Las Vegas, che comprende sia le competizioni maschili che quelle femminili.
Per la prima volta nella storia del concorso, le body-builder vengono divise in due categorie di peso: sotto le 135 libbre (61,29 kg) e sopra le 135 libbre. Inoltre, per la prima (e unica) volta, al Ms. Olympia non verrà assegnato il titolo assoluto, lasciando le due vincitrici di categoria con il titolo di co-Ms. Olympia.

Valentina Chepiga sa di essere un peso leggero, al limite della categoria, però arriva il giorno della pesatura con mezzo chilo di troppo ed è costretta a gareggiare tra i pesi massimi. E' la più piccola di tutta la categoria oltre che la più "anziana", con i suoi 38 anni, ma la sua forma è ottima, ancora migliore di quella che aveva esibito al Jan Tana Pro Classic, dove aveva sorpreso tutti vincendo nella sua categoria. Ma più di tutti, aveva stupito sé stessa visto che, dopo il 12° posto al Ms. Olympia 1999, inizialmente voleva mollare tutto e tornarsene in Ucraina. Invece, la vittoria al Ms. Olympia infonde sicurezza a Valentina Chepiga, che gareggerà per altri 16 anni, seppure non continuativamente, vincendo anche il Ms. International 2002 e lo Show of Strength dello stesso anno, riuscendo però sempre a rientrare al di sotto delle fatidiche 135 libbre. Ma anche la volta in cui non c'era riuscita, tutto sommato non era andata affatto male!

La foto è stata fatta nel backstage, dove i muri sono protetti dal cellophane per evitare le macchie di "mallo". Valentina Chepiga (62 kg su 1,65 m) effettua la posa di dorsali ("lat spread") che, a differenza di quanto accade per gli uomini, per le body-builder femminili non è una posa obbligatoria. Però Valentina può trarre vantaggio da questa posa, grazie al suo girovita ridotto, che fa sembrare più larghe le spalle, dove si possono notare le striature dei pettorali che sembrano proseguire nei muscoli deltoidi. Le gambe ruotate verso l'esterno mostrano ogni capo dei quadricipiti, mentre stare in punta di piedi aiuta la campionessa a mettere in risalto i polpacci, oltre a sembrare un po' più alta, anche se a confronto di gigantesse come Lesa Lewis (quasi 1,80 m) è un'impresa pressoché vana.

Post più popolari